La proroga della detrazione 50% e detrazione 55% dovrebbe finalmente confluire in un decreto legge sul risparmio energetico, che il Governo ha esaminato in prima lettura la scorsa settimana.
Oggi infatti, Stefano Fassina, vice ministro al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che, parlando ai giornalisti, ha fatto capire che domani al Consiglio dei Ministri si discuterà della tanto attesa proroga.
“Non esiste un problema di copertura per il secondo semestre del 2013, ma per gli anni successivi e su questo stiamo lavorando”, ha detto Fassina, implicitamente confermando quanto aveva detto alcuni giorni fa davanti alla Commissione Finanze il sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle FinanzeAlberto Giorgetti.
Giorgetti aveva dichiarato nei giorni scorsi che “la proroga delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie fino al 30 giugno 2014 è suscettibile di generare effetti negativi sui saldi di finanza pubblica valutati complessivamente dal Dipartimento delle Finanze in circa 7 milioni di euro per l’anno 2014, in circa 359 milioni di euro per l’anno 2015, in 482 milioni di euro per l’anno 2016 e 369 milioni di euro per l’anno 2017″. Dichiarazioni che sono state fermamente criticate dalle associazioni nei giorni scorsi.
Riportiamo la parte di comunicato stampa dello scorso 24 maggio
“Il Consiglio dei ministri ha avviato l’esame del decreto sul risparmio energetico. Fermo restando il recepimento della Direttiva comunitaria sull’efficientamento energetico, il governo ha deciso di mettere a punto le questioni tecniche e finanziarie per consentire la proroga degli incentivi fiscali in materia di risparmio energetico e le ristrutturazioni edilizie.
In particolare, il decreto, su proposta del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, del Ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, del Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, del Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e del Ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, di concerto con i ministeri dell’Ambiente, e dell’Economia e Finanze, prevede:
il recepimento della Direttiva 2010/31 in materia di prestazione energetica nell’edilizia in relazione alla quale è in corso una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia avviata dalla Commissione europea. Il decreto completa altresì il recepimento della Direttiva 2002/91/CE, che la Direttiva 2010/31/UE rifonde e contestualmente abroga. Viene, tra l’altro, così integrata la normativa di recepimento già in vigore:
viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l’altro, delle caratteristiche termiche dell’edificio, nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda;
vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti minimi di prestazione energetica, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni;
nasce la definizione di “edifici a energia quasi zero” e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l’attuazione di un Piano nazionale che comprenda l’indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici.
Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a energia quasi zero. Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.
Viene infine previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell’attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un’unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.”