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Esperienza, flessibilità e spirito di squadra le caratteristiche vincenti del sistema Comelit. Intervista ad Alberto Lazzari, direttore acquisti Comelit e a Renato Ferraresi, direttore operations (NELLA FOTO).

Alberto Lazzari, direttore acquisti Comelit, è uno che dà del tu al Jet lag: solo 24 ore fa ammirava lo sky line di Singapore, ora il profilo della Presolana, in mezzo oltre 22 ore di voli e scali. Eppure, ha l’aria soddisfatta: anche in quest’ultimo viaggio ha messo a punto contratti, valutato fornitori, visitato fiere e garantito ai clienti consegne puntuali e prezzi competitivi. È il responsabile della supply chain di Comelit, un meccanismo complesso capace – insieme alla logistica governata da Renato Ferraresi, direttore operations – di assicurare all’azienda di Rovetta un vantaggio competitivo reale che le ha permesso di essere puntuale nelle forniture, nonostante la crisi di shortage dei semiconduttori e dei componenti elettronici, il decuplicarsi dei prezzi di trasporto, gli effetti della pandemia.

“Gli ultimi due anni sono stati un banco di prova davvero duro: non solo siamo riusciti a mantenere gli impegni con i nostri clienti, ma abbiamo anche aumentato fatturato e performance – spiega Lazzari – E’ stata affrontata una tempesta perfetta: la riduzione della produzione dei componenti elettronici dovuta al lockdown e all’errata previsione che il Covid avrebbe portato ad una contrazione del mercato; la concorrenza delle auto elettriche che richiedono componenti elettronici già difficili da trovare, l’aumento delle vendite dei prodotti elettronici, il blocco del Canale di Suez a causa dell’incaglio del cargo “Ever Given”, che ha avuto conseguenza sulle catene dell’approvvigionamento per mesi; i cartelli dei trasportatori e l’aumento vertiginoso dei prezzi di trasporto, con il costo di un container da 20 piedi passato da 1.200 dollari a 12.000, il trasporto aereo da 1,2 a circa 8 dollari al kg. Le date di consegna per le spedizioni via nave sono slittate da 3 settimane a 3 mesi. Il lead time dei microcontrollori da 8/12 a 54/60 settimane e molti part number sono andati in allocazione (quindi non si poteva sapere una data di consegna)”.

Come siete riusciti ad affrontare quella che, a detta di molti, è stata una vera e propria emergenza?
“Velocità di reazione, flessibilità, gioco di squadra, visione, partnership affidabili. Ci siamo accorti che stava accadendo qualcosa, che i nostri fornitori abituali allungavano i tempi di consegna ed abbiamo reagito prontamente, adeguando la nostra strategia di approvvigionamento, anticipando gli ordini, aumentando le scorte di sicurezza, strutturando forecast a due anni e soprattutto utilizzando il canale dei brokers internazionali per approvvigionare i componenti in allocazione. Una vera e propria caccia al tesoro, che non sarebbe comunque stata sufficiente se non avessimo avuto la collaborazione di tutta l’azienda: dalla logistica, alla qualità e al reparto di ricerca e sviluppo. Molto ha contato avere esperienza delle dinamiche di quei mercati, frequentarli, cogliere i primi piccoli segnali”.

“Ci siamo trovati a gestire una situazione complessa – conferma Ferraresi – nonostante le scorte aumentate, forecast più lunghi, magazzini sotto pressione. Per garantire i nostri standard di qualità e puntualità, il centro di ricerca e sviluppo ed il dipartimento qualità hanno dovuto riprogettare, collaudare e omologare oltre 300 prodotti, realizzati con i componenti elettronici che provenivano da nuovi fornitori ma dovevano garantire le medesime performance. La nostra rete vendita e il servizio di assistenza ha lavorato per supportare i clienti sotto ogni punto di vista, i nostri magazzini si sono scambiati merci al doppio della velocità: abbiamo raddoppiato gli sforzi e ne siamo usciti più forti”.

I dati di bilancio di Comelit confermano che il 2022 è stato un anno decisamente positivo. Qual è la situazione ora e quali sono le previsioni?
“Dal punto di vista del reperimento dei componenti elettronici è un buon momento, perché la “bolla” si va sgonfiando; dal punto di vista del mercato c’è un rallentamento fisiologico dopo i numeri dello scorso anno, anche se ci sono ancora dei produttori di micro in grande difficoltà. Ovviamente i prezzi dei componenti non sono tornati ai valori precedenti al 2020 e nemmeno quelli dei trasporti. Ci si avvia ad una sorveglianza attiva della situazione e ad un progressivo abbassamento delle scorte, anche se manteniamo un forecast lungo sui microcontrollori spiega Lazzari. Per il 2024 ci aspettiamo vivacità dal mercato dell’elettronica e un risveglio del mercato cinese quindi dobbiamo stare attentissimi ed intervenire in anticipo in caso di altri shortage. Tutto dipenderà anche da come si risolveranno le tensioni tra Cina e Usa su Taiwan. In un’economia così globalizzata non è possibile ignorare quel che accade in nessuna area geografica”.

Abbiamo visto come supply chain e logistica siano punti nodali nell’organizzazione aziendale e come i processi possano incidere e contribuire alla strategia di sviluppo aziendale. Quali sono le azioni future?
“Manterremo una pianificazione a lungo termine. – spiega Ferraresi – Stiamo lavorando per migliorare gli stock a magazzino e ragionando sull’applicazione dell’Ai, senza naturalmente rinunciare al contributo dei nostri ingegneri pianificatori, anzi agevolando il loro lavoro. Inoltre, con il nostro partner DHL stiamo ottimizzando le tratte di trasporto, anche per ridurne l’impatto ambientale”.

Comelit è stata tra le poche aziende ad aver affrontato la crisi dei semiconduttori e dei componenti elettronici rispettando i propri standard di qualità, affidandosi all’esperienza dei suoi manager, alla capacità di reazione dei suoi collaboratori, accettando di ridurre i margini e di non caricare a valle i maggiori costi di componenti e trasporti. Perché “With You. Always” significa anche questo: essere a fianco dei propri clienti e sostenerli garantendo qualità, puntualità e sostenibilità, anche economica.

Molto ha contato la capacità di “leggere” i cambiamenti nel mercato dei fornitori, il presidio della regione, la capacità di stabilire rapporti di fiducia e partnership di lunga durata. La solidità dell’azienda e la sua credibilità sono state essenziali per non lasciarsi intimorire dagli aumenti dei prezzi e dai cartelli dei trasportatori su cui ha inciso anche “il non avere una compagnia di bandiera forte”, sottolinea Lazzari. “Ma la sinergia tra i reparti, lo spirito di squadra e il desiderio di raggiungere tutti lo stesso obiettivo hanno davvero fatto la differenza” chiude Ferraresi.

 

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