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impianti elettriciSi chiede un Vostro parere circa la problematica di seguito riportata:
In un ufficio di estensione di circa 800 mq presenta n. 2 quadri elettrici (A e B) che servono due zone distinte dello stesso, la proprietà ha intenzione di suddividere in due l’ufficio e rendere le due parti indipendenti.
Data l’estensione e la conformazione dei locali interni non è possibile riassegnare alle due nuove porzioni create i quadri esistenti, per questo ad una porzione verranno riassegnati i quadri A e B mentre nell’altra porzione verrà creato un nuovo quadro C.
Per effettuare questo dal quadro A verranno distaccate le linee che verranno riassegnate al nuovo quadro C che si andrà a creare, mentre per quanto riguarda il quadro B esso verrà spostato in una nuova posizione distaccando anche da questo le linee che verranno riassegnate al nuovo quadro C che si andrà a creare, senza che vi sia un allungamento dei cavi esistenti, anzi in alcuni casi potrebbe esserci una riduzione delle lunghezze.
Vi chiediamo se per i quadri A e B l’intervento possa essere effettuato senza nuovo progetto e rilasciata la dichiarazione di conformità per manutenzione straordinaria.
Per quanto riguarda il nuovo quadro C, essendo l’impianto di nuovo progetto e installato al posto dell’ex quadro B si chiede se è possibile riutilizzare le linee esistenti distaccate dai vecchi quadri tenendo conto che i cavi attualmente installati non sono conformi al CPR e per alcuni di questi dovranno essere effettuate delle giunzioni per poterli portare fino al nuovo quadro.

Anonimo

Ipotizzando che sia da richiedere una nuova fornitura di energia per una delle due zone degli uffici, e considerando assolte tutte le valutazioni in materia edile, catastale e di prevenzione incendi che possono introdurre gli obblighi di progettazione previsti dall’art. 5 comma 2 del DM 37/08, a nostro parere le caratteristiche dei luoghi, la tipologia di interventi così come descritti configurano, più che una “manutenzione straordinaria”, degli interventi di modifica o meglio di trasformazione che impongo preventivamente la redazione del progetto di cui all’art. 5 comma 2 del DM 37/08.
Riportiamo la definizione di manutenzione straordinaria tratta dalla Norma UNI 11063:
“Per manutenzione straordinaria si intendono quelle tipologie di interventi non ricorrenti e di elevato costo, in confronto al valore di rimpiazzo del bene ed ai costi annuali di manutenzione ordinaria dello stesso”
Esempi di manutenzione straordinaria possono essere:
-sostituzione di un componente dell’impianto con altro aventi caratteristiche diverse,
-sostituzione di un componente guasto (o di componenti) utilizzando prove e strumentazione per la ricerca del guasto,
-spostamento di prese a spina su circuiti esistenti,
-aggiunta e/o spostamento di apparecchi di collegamenti per utenze (dall’apparecchio di illuminazione all’utilizzatore su circuiti esistenti.
Gli interventi di manutenzione straordinaria solitamente:
-prolungano la vita utile dell’impianto o ne migliorano l’efficienza e/o l’affidabilità,
-non modificano le caratteristiche originali (dimensionamenti e quant’altro) e la struttura dell’impianto,
-non modificano le destinazioni d’uso del bene.
A fronte di quanto sopra riportato confrontato con la descrizione dell’intervento confermiamo la necessità della redazione preventiva del progetto per tutti gli interventi e non solo per il Quadro C.
Non vi è obbligo di sostituzione dei cavi installati con cavi CPR. Le giunzioni tra conduttori sono possibili con rispetto delle prescrizioni di cui all’art. 526.1 Connessioni elettriche della Norma CEI 64-8/5.

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