Sono un elettricista e da poco ho avviato un’attività per conto mio, mi sono ritrovato a chiedere a diverse persone ed enti come funzionasse la certificazione di un’impianto di terra e le sue varie verifiche, trovando però risposte differenti l’una dall’altra.
Posso certificare l’impianto di messa a terra avendo la possibilità di certificare l’impianto elettrico?
Posso fare verifiche periodiche ad impianto di terra in condomini?
Ogni quanto bisogna fare le verifiche dell’impianto di terra nei condomini o negozi?
Quando serve un progetto dell’impianto di terra?
Ho chiesto agli Artigiani e mi hanno risposto che un’elettricista non può più certificare l’impianto di terra, che ci sono aziende specializzate.
Giovanni Ghiringhelli
Nessuno “certifica” niente: imprese installatrici redigono “dichiarazioni di conformità“, organismi accreditati redigono “rapporti di verifica“. Per inquadrare il contesto occorre quindi distinguere le “verifiche” in due ambiti, talvolta confusi tra loro:
- Verifiche (controlli) di manutenzione secondo decreto 37/08 (articolo 8, comma 2);
- Verifiche ispettive secondo DPR 462/01.
Le prime sono applicabili a tutti gli impianti, anche quelli residenziali o alle parti comuni dei condomini (anche senza lavoratori dipendenti). Rappresentano una parte delle attività di manutenzione ordinaria e devono essere eseguite secondo quanto previsto dalla Guida CEI 0-10. Le attività di manutenzione ordinaria non richiedono particolari abilitazioni e possono essere eseguite da qualunque persona competente. Nei luoghi di lavoro sono obbligatori i controlli di manutenzione per effetto dell’articolo 86 del DLgs 81/08.
Le seconde sono attività obbligatorie nei luoghi di lavoro per effetto del DPR 462/01, hanno periodicità biennali o quinquennali e sono affidate alla struttura pubblica o a organismi accreditati. Non possono essere eseguite da elettricisti, progettisti ecc. per ovvi motivi di conflitto di interesse.
Entrambe le attività devono essere svolte con le modalità prospettate dalla Guida CEI 64-14 “Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori”, attualmente in revisione al CEI.
E’ più o meno lo stesso meccanismo previsto per le automobili: meccanico o concessionario eseguono la manutenzione ordinaria (tagliandi) con le periodicità previste dal costruttore o in base all’utilizzo del veicolo. Centri abilitati provvedono ogni due o quattro anni ad una verifica ispettiva (la revisione). Le due attività sono distinte e distanti tra loro.
Per quanto riguarda il quesito sull’obbligatorietà del progetto di un impianto di terra, le rispondiamo che il progetto è sempre obbligatorio. Per definire se il progetto deve essere firmato da professionista iscritto a ordine o albo occorre conoscere i limiti dimensionali dell’impianto elettrico di cui fa parte (si veda l’art. “Progettino o progettone” di NT24).