Gli impianti fotovoltaici rappresentano un sistema di produzione dell’energia elettrica ecologico e sostenibile, ma anche un problema quando sono difettosi o giungono alla fine del loro ciclo di vita.
In quel momento vengono considerati rifiuti elettronici e, come tutti i rifiuti, hanno una ricaduta ambientale. Fino ad oggi non esiste una direttiva europea per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici, anche perché il numero delle installazioni fotovoltaiche giunte alla fine del loro ciclo di vita è ancora contenuto.
Il problema riguarda soprattutto il futuro: se nel 2010 saranno 290 le tonnellate di rifiuti fotovoltaici, nel 2040 si prevedono ben 33.500 tonnellate di moduli usati. L’attuale boom del settore comporterà inevitabilmente che un gran numero di impianti diventerà con il tempo inutilizzabile oppure sarà sostituito da moduli di nuova generazione.
Insieme per riciclare gli impianti
L’“Association for the Recovery of Photovoltaic Modules”, o Pv Cycle, è una iniziativa nata proprio per affrontare questo problema. Si tratta di una associazione, fondata a Bruxelles nel luglio 2008, che si è posta come obiettivo quello di realizzare, in ambito europeo, un sistema certificato di raccolta, riparazione, riutilizzo e riciclo degli impianti fotovoltaici usati.
Partecipano alla fondazione i principali big dell’industria fotovoltaica, tra cui Avancis, Conergy, Isofoton, Schott Solar, Solarworld, Solon, Sharp Solar, Q Cells, e due associazioni: la German Solar Business Association (BSW), e l’European Photovoltaic Industry Association (EPIA). L’organizzazione mira a coprire l’intero ciclo di vita dei moduli fotovoltaici, principalmente attraverso un’adeguata ricerca, valutazione e strutturazione delle migliori metodologie per la gestione dei rifiuti fotovoltaici tenendo conto della legislazione nazionale, sovranazionale e internazionale.
Pv Cycle punta a informare e incoraggiare l’intera industria fotovoltaica fornendo sufficienti e affidabili mezzi finanziari per sostenere le attività di recupero e riciclaggio dei moduli fotovoltaici. Nel 2008 è partita la prima campagna di raccolta attiva su tutto il territorio europeo, durante la quale l’associazione ha individuato le migliori strategie di recupero e finanziato diversi progetti di ricerca.
Struttura dell’associazione
L’associazione è stata istituita come un sistema di gestione internazionale no-profit, organizzata in regime di diritto privato e finanziata attraverso gli onorari dei suoi membri. Gli organi dell’associazione sono l’Assemblea generale – autorità suprema dell’associazione e responsabile della sua politica generale – e il Comitato esecutivo, che svolge funzioni di amministrazione e gestione e designa un Amministratore Delegato con il compito di curare i rapporti con le imprese.
Possono diventare membri di Pv Cycle tutte le persone fisiche e giuridiche accettate dal Comitato esecutivo dell’associazione, quindi fabbricanti, importatori e fornitori di impianti fotovoltaici. Aderire all’associazione significa poter usufruire di una serie di benefici, in quanto l’iniziativa favorisce un’immagine positiva del fotovoltaico e quindi anche il sostegno pubblico per questo tipo di mercato, consente di aumentare l’accettazione dei clienti e di evitare l’attuazione di sfavorevoli e costosi regolamenti sui rifiuti.
Collegandosi al sito pvcycle.org è possibile scaricare il modulo di candidatura per l’adesione.