Il testo prevede che le disposizioni del Conto Energia si applicano agli impianti allacciati alla rete entro il 31 maggio 2011.
È stato invece eliminato il tetto di 8.000 MW per il fotovoltaico (oltre i quali sarebbe stata sospesa l’erogazione di incentivi); tetto che sarà probabilmente raggiunto tra qualche mese. Gli incentivi per gli impianti allacciati dopo il 31 maggio 2011 saranno disciplinati con un decreto ministeriale che sarà emanato entro il 30 aprile 2011 che fisserà, in particolare:
– un limite annuale di potenza per gli impianti fotovoltaici che possono ottenere gli incentivi;
– l’entità degli incentivi, tenendo conto della riduzione dei costi delle tecnologie e degli incentivi applicati negli Stati UE.
Gli incentivi saranno differenziati sulla base della natura dell’area di sedime. Dall’entrata in vigore del Decreto, gli impianti fotovoltaici a terra in aree agricole potranno accedere agli incentivi a condizione che non superino 1 MW di potenza nominale ciascuno, siano collocati a non meno di 2 km di distanza l’uno dall’altro se il proprietario del terreno è lo stesso, non occupino più del 10% dell’appezzamento.
Secondo Pietro Pacchione, consigliere delegato di APER il decreto “vìola uno dei principi cardine del nostro ordinamento giuridico, che è la certezza del diritto e la tutela dell’affidamento, ed è in contrasto con le norme internazionali della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo”
Valerio Natalizia, presidente di Gifi ha chiarito che “il decreto determina sin da subito effetti pesantemente negativi quali il ricorso immediato alla cassa integrazione straordinaria (stimabile in oltre 10.000 unità direttamente impegnate nel settore), il blocco degli investimenti per i prossimi mesi di oltre 40 MLD di euro, il blocco delle assunzioni e la perdita di qualificati posti di lavoro”.