Impianto elettrico di civile abitazione senza impianto di terra, realizzato prima del 1990. Il proprietario non vorrebbe fare tracce per mettere la terra. Si è informato e gli hanno detto che con un trasformatore da 3 kW 230/230V può risolvere il problema. Io ho consigliato di cercare in qualche modo di eseguire l’impianto di terra.
Qual è il vostro parere? Grazie,
Paolo Mazzi
Considerata l’età dell’impianto elettrico (34 anni !!) reputiamo che non vi sia solo il problema dell’assenza dei conduttori di protezione e dell’impianto di terra, ma debbano essere valutate anche tutte le condizioni di protezione dal corto circuito, al sovraccarico, al grado di isolamento dei conduttori, ai gradi di protezione e al rispetto delle zone di installazione.
La misura di protezione della separazione elettrica di cui alla Norma CEI 64-8/4 Art. 413.5 “Protezione mediante separazione elettrica per l’alimentazione di un solo apparecchio utilizzatore” può essere, appunto, eseguita solo per un apparecchio utilizzatore; caso questo non applicabile all’impianto elettrico di una unità abitativa ove sono logicamente presenti più apparecchi utilizzatori, e in alcuni casi anche collegati a masse estranee, condizione quest’ultima non prevista dal disposto normativo (art. 413.5.2.5).
La misura di protezione mediante separazione elettrica per l’alimentazione di più di un apparecchio utilizzatore, di cui all’art. 413.6 della medesima Norma non è applicabile al contesto descritto in quanto:
– la misura di protezione è applicabile solo quando l’impianto è controllato da o sotto la supervisione di persone addestrate, che non rappresenta la condizione di esercizio dell’impianto elettrico di una unità abitativa
– le masse del circuito separato devono essere collegate tra di loro per mezzo di conduttori di protezione isolati non collegati a terra (cfr. Art. 413.6.2), e pertanto risulta necessaria la posa di conduttori di protezione;
– tutte le prese a spina devono essere provviste di contatti di terra che devono essere collegati al conduttore di protezione in accordo con le prescrizioni di cui all’art. 413.6.2. Si ricade quindi nella condizione di cui al punto precedente.
Reputiamo che mediante approfondita valutazione del diametro delle tubazioni installate si possa valutare l’infilaggio del conduttore di protezione sostituendo contestualmente anche i conduttori di linea esistenti. Qualora le dimensioni delle tubazioni esistenti siano totalmente incompatibili esistono in commercio, per la posa di conduttori di linea e di protezione, sistemi di canalizzazioni in materiale plastico a parete e a battiscopa che si integrano facilmente alle strutture edilizie ed evitano la realizzazione di tracce nella muratura.