Capita molto spesso di ricevere in redazione richieste di aiuto da parte di consulenti, installatori o progettisti, per come provvedere agli obblighi dei datori di lavoro derivanti dall’introduzione del portale CIVA in materia di denuncia degli impianti di terra e di protezione contro i fulmini.
L’INAIL consente ai datori di lavoro di delegare l’onere ad un consulente, ma gestire la pratica non è del tutto banale, anche per gli addetti ai lavori. In questa guida analizziamo un caso specifico, molto diffuso, in cui il datore di lavoro è in possesso di documentazione che attesta l’eavvenuta denuncia degli impianti prima della fase di digitalizzazione delle procedure (ENPI, ISPESL o INAIL).
Un impianto denunciato in formato cartaceo prima dell’utilizzo dei sistemi informatizzati (iniziato a partire dal 2006), non può infatti essere visualizzato dall’utente nell’applicativo CIVA e il datore di lavoro non potrà indicare a quale organismo ha affidato la verifica periodica. In tal caso serve un passaggio “tecnico”: occorre effettuare una “denuncia di impianto non censito” avendo cura di allegare copia della documentazione cartacea da cui si possa evincere l’avvenuta denuncia. Vediamo come fare, in dieci passi:
1. Accesso all’applicativo CIVA
Una volta effettuato l’accesso tramite SPID al portale INAIL, nel menù a sinistra, selezionare “Certificazione e verifica” –> “CIVA” (nel momento in cui questo articolo è stato scritto il menù contiene due voci identiche denominate “CIVA”, solo la prima funziona, la seconda porta ad una “pagina non trovata”). Il link CIVA porta all’applicativo, ma prima di poter iniziare ad inserire i dati varrà chiesto di “selezionare la delega”:
2. Selezionare la delega
Un consulente può essere autorizzato a operare per più datori di lavoro. Prima dell’accesso vero e proprio è necessario scegliere per quale datore di lavoro si sta inserendo la pratica. La procedura che il datore di lavoro deve seguire per delegare un soggetto a operare all’interno del portale deve essere eseguita prima dell’accesso del consulente (tramite la sezione “gestione utenti“, come definito nell’apposita guida INAIL —> QUI). Compilando il campo con il codice fiscale, o con una parte di esso, e cliccando su “cerca”, il sistema restituirà l’elenco dei datori di lavoro corrispondenti.
3. Deleghe già attivate per il codice fiscale indicato
Nel form “deleghe già attivate per il codice fiscale indicato” verrà fornito l’elenco dei soggetti in delega e le relative qualifiche. I soggetti possono essere il Rappresentante legale, un installatore o un progettista, o un soggetto terzo. Per iniziare la procedura di inserimento occorre selezionare la propria posizione cliccando sul simbolo dell’occhietto, nella colonna “seleziona“. A questo punto si accede (di già!!) al form di inserimento vero e proprio.
4. Selezione del tipo di impianto
Una volta definito il soggetto per il quale si sta operando, cliccando su “impianti di messa a terra e protezione scariche atmosferiche” si visualizzano tutte le possibili opzioni di interlocuzione con l’applicativo (denuncia nuovo impianto, variazioni, cessazioni, ecc.). Nella home page vengono raccolte anche le informazioni riepilogative sulle pratiche precedenti eventualmente inoltrate.
5. Richiedi matricola: tipo di impianto
Una volta aperto il menu “impianti di messa a terra e protezione scariche atmosferiche” cliccare su “richiedi matricola per impianti denunciati”. A questo punto serve definire che impianto si sta denunciando: se si tratta di impianto di terra, o impianto di protezione contro i fulmini. Una volta scelto l’impianto, nel nostro “impianto di messa a terra”, cliccare su “inoltra”:
6. Allegare il file in pdf
Il primo passo è proprio la trasmissione del documento che attesta l’avvenuta denuncia dell’impianto. Deve essere trasmesso in formtao .pdf (o eventualmente .p7m). Per eventuali trasmissioni di più documenti il sistema accetta la cartella compressa .zip. Successivamente verrà richiesto di compilare tutti i dati, anagrafici e di contatto, del proprietario/cliente. Tutte le successive comunicazioni avverranno infatti via PEC. E’ possibile inserire sia un indirizzo PEC, sia una mail comune, per la sola attività di contatto con l’applicativo:
7. Dati installatore
Se è disponibile agli atti anche la dichiarazione di conformità (intesa come nuovo impianto), è opportuno caricare a sistema tutti i dati dell’installatore. Se non è disponibile il sistema richiede di inserire i dati del proprietario:
8. Dati del progettista / responsabile tecnico
Per l’inserimento dei riferimenti del progettista occorre selezionare nel menù a tendina se l’impianto è soggetto a obbligo di progetto da parte di professionista iscritto a ordine o albo (progettino o progettone) secondo l’articolo 5 del decreto 37/08. Se l’impianto è sotto i limiti di mensionali (i 6kW per esempio), occorre inserire i dati del responsabile tecnico di impresa installatrice…
8-bis. Progettone
Sopra i limiti dimensionali previsti dal decreto servono i riferimenti del professionista, ovvero provincia e numero di iscrizione all’albo (si trovano sul timbro). Se i dati non sono disponibili è possibile inserire il nominativo del proprietario dell’immpianto o il datore di lavoro.
9. Informazioni aggiuntive
Nel form ulteriori informazioni è possibile accompagnare l’interlocuzione con l’operatore con tutti i dati che possano essere utili alla definizione dell’impianto in oggetto. Ad esempio l’anno di prima installazione dell’impianto, eventuali comunicazioni successive protocollate, ecc.
10. Inoltro della pratica
Se tutti i campi sono compilati non resta che inoltrare la pratica cliccando su “inoltra”. Il sistema consente di salvare in bozza le informazioni inserite in modo da poterle completare/verificare successivamente prima dell’invio e di stampare un’anteprima della comunicazione che si sta per inoltrare. Se tutto è andato per il meglio una volta ottenuto il numero di matricola verrete avvisati via PEC.