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domandaSono proprietario di un immobile in condominio anni ’50: ho rifatto l’impianto elettrico e montato solo lampadine LED. Dalle info acquisite l’impianto elettrico condominiale è stato ricostruito nel 2018 secondo fasi: è stata prima rifatta la linea luci e le montanti con fornitura di 6 kW e, solo successivamente, installato un ascensore elevando la fornitura a 10 kW (senza alcun progetto). L’attivazione dell’ascensore genera un calo della luce dei led e ho quantificato un calo di tensione medio di 3 V (lettura da display stabilizzatore di tensione). Quale norma detta la max caduta di tensione?

Anonimo

rispostaPremesso che la fornitura di energia elettrica delle parti comuni condominiali, così come gli impianti elettrici delle stesse, è funzionalmente indipendente dalla fornitura di energia elettrica e degli impianti elettrici a servizio dell’unità immobiliare. Unico fattore in comune tra le due, molto probabilmente, è l’essere sottese alla medesima cassetta di utenza dell’Ente distributore e quindi alla medesima linea in bassa tensione proveniente dal trasformatore media/bassa tensione di proprietà dello stesso Ente distributore. La materia è disciplinata dall’art. 525 della Norma CEI 64-8/5. Il suddetto articolo riporta una raccomandazione per il calcolo degli impianti, non una prescrizione. Il valore del 4% sulla tensione nominale dell’impianto deve essere confermato dal progettista degli impianti dopo accettazione da parte del committente, o in assenza di sue indicazioni, come da Commento all’articolo.

Per quanto riguarda la tensione nominale di rete ci si deve riferire alla Norma CEI EN 50160 “Caratteristiche della tensione fornita dalle reti pubbliche di distribuzione dell’energia elettrica” indica all’art. 4.1. il valore nominale della tensione normalizzata Un tra fase e neutro in 230 Volt, e all’art. 4.2.2 specifica che in condizioni normali di esercizio, esclusi i periodi con interruzioni, le variazioni della tensione di alimentazione non dovrebbero superare ± 10 % della tensione nominale Un.

Consigliamo una verifica con prove e misure dell’impianto condominiale e degli impianti delle singole unità immobiliari e specificatamente la verifica del corretto dimensionamento, ai fini della caduta di tensione, dei montanti dalle forniture di energia alle singole unità immobiliari. Di conseguenza si potrà richiedere all’ente distributore la verifica in contraddittorio dei valori di tensione e delle eventuali variazioni nel tempo degli stessi.