Dovendo proteggere dai contatti indiretti le masse presenti in una pompa antincendio alimentata da un sistema TT e volendo adottare (vedi art 563.7 CEI 64-8) opportune soluzioni per limitare la probabilità di interventi intempestivi, ho pensato di installare a monte della linea un interruttore magnetotermico avente la corrente di intervento magnetica di valore inferiore alla corrente di corto circuito a fondo linea, misurata con un Loop-tester.
Oreste Vincenzo Pacelli
Le opportune soluzioni per evitare scatti intempestivi sono riportate nel Commento all’art. 563.7 da lei citato, ovvero; “quando vengono utilizzati interruttori differenziali, al fine di evitare interventi intempestivi, si suggerisce l’impiego di dispositivi con corrente di intervento non inferiore a 300 mA, possibilmente di tipo S o ritardato.”. L’art, 563.7 rinvia per la protezione contro i contatti indiretti alla Sezione 413 della Parte 4 della CEI 64-8. Il riferimento è l’art. 413.1.4,2 che recita: “Nei sistemi TT si devono utilizzare dispositivi di protezione a corrente differenziale”. L’articolo riporta inoltre che “deve essere soddisfatta la condizione RE x Idn ≤ UL” dove:
– RE è la resistenza del dispersore in ohm, ovvero la resistenza dell’anello di guasto
– Idn è la corrente nominale del differenziale in ampere
Pertanto, il disposto normativo lascia poco scampo (sottolineiamo il “si devono” dell’articolo), nei sistemi TT, ad altre soluzioni per l’interruzione automatica del guasto verso terra e la protezione contro i contatti indiretti se non l’installazione di un dispositivo a corrente differenziale.
Vi è da notare che nella sua soluzione la corrente da considerare non è la minima di corto circuito in fondo linea, bensì la corrente di guasto che circola nell’anello di guasto fase-terra, che solitamente non supera valori di qualche decina di ampere, che certamente non possono soddisfare le condizioni per l’intervento delle protezioni di massima corrente.
Quanto da lei considerato può essere applicato nei sistemi TN ove per la protezione dal corto circuito e dal guasto verso terra e dai contatti indiretti, il dispositivo automatico a monte della linea deve essere dimensionato con una corrente nominale del dispositivo termico maggiore della portata dei conduttori, condizione che garantisce la non protezione dal sovraccarico; e con una corrente di intervento del dispositivo magnetico, con interventi nel tempo massimo di 0,2 secondi, minore del valore della corrente di corto circuito minima in fondo linea per garantire la protezione contro il corto circuito. Va da sé che quest’ultima debba essere maggiore, con gli opportuni multipli, della corrente di targa del motore della pompa antincendio.
Quindi si ritorna alla prescrizione di cui all’art. 563.7 con il consiglio, per garantire la selettività, di utilizzare dispositivi con corrente differenziale non inferiore a 300 mA, ed eventualmente del tipo S o ritardato. Utile è la segnalazione di intervento da riportare in luogo presidiato.
Nel caso si vogliano assolutamente togliere dal campo i problemi di interventi intempestivi delle protezioni differenziali si possono applicare le altre soluzioni previste nella Sezione 413, ad esempio la protezione mediante separazione elettrica.