Vorrei porre il seguente quesito da profano della materia. Non mi spiego perché un ponteggio non deve essere messo a terra se la sua resistenza verso terra è maggiore di 200 ohm? Io so che più è bassa la resistenza verso terra più la corrente fluisce facilmente verso terra. Ma se la resistenza verso terra del ponteggio è maggiore di 200 ohm, non è invece il caso di fare un collegamento a terra (es mettere più puntazze) per consentire di diminuire la resistenza dei 200 ohm verso terra e consentire alla corrente di disperdersi più facilmente senza folgorazioni per l’operatore?
Roberto Ortu
La risposta al suo quesito deriva dalla definizone di “massa estranea“, ovvero “una parte conduttrice, non facente parte dell’impianto elettrico, in grado di introdurre un potenziale, generalmente il potenziale di terra“. Nel caso da Lei descritto il ponteggio è da collegare a terra in quanto considerato una “massa estranea”. Se la resistenza del ponteggio è inferiore a 200 ohm infatti, si è definito (sulla base delle curve di sicurezza contenuti nella Specifica CEI 64-18) che può introdurre un potenziale rispetto all’impianto di terra pericoloso per gli operatori (ad esempio un contatto simultaneo del ponteggio e della massa di un utensile). Diminuire la resistenza verso terra, senza collegamenti equipotenziali, non farebbe che aumentare il rischio, vanificando il suo “isolamento naturale”.