Come noto il cap. 37 della CEI 64-8 determina le dotazioni impiantistiche in relazione alla classe dell’impianto (livello 1-2-3). Nel caso, molto sporadico, in cui venga richiesto un impianto di livello 3 sorge il problema di dove installare i quantitativi di prese previsti. Nel caso di locali con S>20 mq sono previste 10 punti presa e 4 punti luce. Una stanza di 5 x 4,5 m richiede quindi 10 prese e queste, sia per l’arredamento che per estetica sono tante da mettere ed il cliente non le vuole. D’ altra parte anche nelle rimanenti stanze che sono di superficie 15-20 m², le prese sono tante (8 per l’esattezza) quindi sorge il problema in quanto non si sa dove installarle. Che fare?
Manlio Balatresi
Quanto da lei rappresentato evidenzia il problema sorto con un testo normativo che, travalicando i logici obiettivi di sicurezza, prescrive quantitativi minimi e massimi di tipi installativi non legati, o non facilmente adattabili, alle reali condizioni ambientali e alle esigenze del committente/utilizzatore dell’impianto.
La soluzione possibile è quella di concordare preventivamente con il committente secondo le sue esigenze e i vincoli architettonici/spaziali, per iscritto, tipi, quantità e posizione delle prese a spina e degli altri componenti dell’impianto elettrico. In questo caso l’accordo tra committente/utilizzatore e l’installatore dovrà essere allegato (negli allegati facoltativi) alla Dichiarazione di conformità di cui al decreto 37/08 ove verrà specificato che non si sono applicati all’impianto i criteri prestazionali di cui al Capitolo 37 della Norma CEI 64-8/3.