Ultime news

illuminazione stadioDopo aver partecipato a numerosi corsi, anche CEI, si evince che non si può mettere un differenziale di tipo AC o A a monte di un differenziale di tipo B e non si può installare un differenziale di tipo AC a monte di un differenziale di tipo A. È corretto?
Informandomi ho riscontrato altri pareri: se ad esempio ho una wallbox con all’interno un magnetortermico differenziale di tipo B e devo proteggere la linea che alimenta questa Wallbox con un altro magnetotermico differenziale, quest’ultimo può essere di tipo AC in quanto deve proteggere la linea e non la wallbox, quindi alle correnti di dispersione di tipo continuo ci pensa il differenziale interno alla Wallbox. È corretto?
Da quel che ho capito non c’è una normativa che impone l’uso dei differenziali come sopra indicato (anche se sarebbe consigliabile). E’ corretto?
Infine, volevo chiedere in che senso va in saturazione un differenziale, ovvero se ho un problema di dispersione di tipo continuo e a monte ho un differenziale generale di tipo AC, questo continuerà a vedere le dispersioni di tipo sinusoidali?

anonimo

Gli interruttori differenziali dei tipi AC, A, F, B intervengono rispettivamente con le seguenti condizioni di guasto verso terra, vedasi art. 531.3.3 CEI 64-8/5 V3:
-AC: correnti alternate sinusoidali differenziali applicate improvvisamente o lentamente crescenti,
-A: correnti alternate sinusoidali differenziali e correnti unidirezionali differenziali pulsanti applicate improvvisamente o lentamente crescenti,
per il tipo A, l’intervento è assicurato per le correnti pulsanti unidirezionali sovrapposte ad una corrente continua uniforme fino a 0,006 A.
-F: interruttore differenziale per il quale l’intervento è analogo al tipo A con le seguenti integrazioni:
a) correnti differenziali composite, applicate all’improvviso o lentamente ascendenti destinate al
circuito alimentato tra fase e neutro o tra fase e conduttore centrale messo a terra,
b) correnti differenziali pulsanti unidirezionali sovrapposte alla corrente continua uniforme,
per il tipo F, l’intervento è assicurato per le correnti pulsanti unidirezionali sovrapposte ad una corrente continua uniforme fino a 0,006 A.
-B: interruttore differenziale per il quale l’intervento è analogo al tipo F con le seguenti integrazioni:
a) per le correnti differenziali sinusoidali alternate fino a 1 000 Hz,
b) per le correnti differenziali sinusoidali alternate sovrapposte ad una corrente continua
uniforme,
c) per le correnti pulsanti unidirezionali sovrapposte ad una corrente continua uniforme,
d) per la corrente pulsante unidirezionale raddrizzata derivante da due o più fasi,
e) per le correnti differenziali continue uniformi se applicate all’improvviso o che aumentano in modo uniforme indipendentemente dalla polarità,
per il tipo B l’intervento è assicurato per le correnti pulsanti unidirezionali sovrapposte ad una corrente continua uniforme fino a 0,010 A.

Per la prima domanda la risposta è: non è corretto. Il tipo di differenziale deve essere scelto in rapporto alle possibili correnti di guasto verso terra, considerando il rapporto di 1 a 3 nel valore della soglia di intervento tra il dispositivo a valle e quello a monte.
Per la seconda domanda: se all’interno della wall-box o della colonnina di ricarica è installato un differenziale di tipo B non risulta obbligatorio installare un altro differenziale di tipo B ma è sufficiente un tipo AC.
Non esiste un obbligo normativo che imponga l’uso di uno specifico tipo di differenziale: è scelta del progettista, salvo l’indicazione dell’obbligo di un determinato tipo riportata dal costruttore nel libretto d’uso dell’apparecchiatura da collegare.
Il differenziale di tipo AC rileverà le correnti differenziali sinusoidali ma non le correnti continue che potrebbero saturare il toroide del differenziale inibendone il corretto funzionamento.
La periodica prova di funzionamento dei dispositivi differenziali concorre a minimizzare il rischio residuo dell’eventuale non intervento dei dispositivi dovuto a saturazioni o ad altri fenomeni.