Un collega mi ha parlato del sistema di affiliazione tra interruttori automatici considerando in una fornitura trifase da 25kW il primo interruttore generale se viene utilizzato con potere di cc di 15kA a cascata gli altri possono essere da 6kA, ma se uso il primo (generale) da 10kA poi anche quelli a valle devono essere da 10kA, non capisco la formula e il meccanismo di questo ragionamento, potete spiegarmelo per favore?
Raffaele Gelatti
Il valore del potere di interruzione dei dispositivi di protezione contro il corto circuito deve essere scelto con riferimento alle prescrizioni di cui all’art. 434.3.1 della Norma CEI 64-8/4:
Il potere di interruzione non deve essere inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione. È tuttavia ammesso l’utilizzo di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore se a monte è installato un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l’energia che essi lasciano passare non superi quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo situato a valle e dalle condutture protette da questi dispositivi.
NOTA: In alcuni casi può essere necessario prendere in considerazione, per i dispositivi situati a valle, altre caratteristiche, quali le sollecitazioni dinamiche e l’energia d’arco.
Si raccomanda che le informazioni necessarie siano fornite dai costruttori di questi dispositivi.
La condizione da lei indicata e prospettata nell’articolo della norma è denominata “protezione di sostegno”. Detto criterio di protezione sfrutta la capacità di limitazione dei dispositivi di protezione in serie e deve essere realizzata con dispositivi della stessa marca il cui coordinamento deve essere confermato dal produttore mediante prove di laboratorio specifiche.
Ogni costruttore di dispositivi di protezione mette a disposizione delle tabelle di filiazione per il corretto accoppiamento del dispositivo a monte con quelli a valle.