Nell’ambito della valutazione del rischio scariche atmosferiche chiedo un chiarimento in merito alla definizione del coefficiente di posizione Cd da assumere per la struttura da esaminare.
Secondo quanto riportato dalla norma CEI EN 62305-2 (art. A.2.3) sembra di capire che per definire il coefficiente Cd occorra considerare solo eventuali altri oggetti presenti entro una distanza pari a 3 volte l’altezza (H) dell’edificio in questione. Se così, non si terrebbe conto della presenza di possibili oggetti che, pur essendo più distanziati, con la loro altezza significativa (H’) potrebbero influire sull’edificio medesimo (distanza 3 x H’).
Daniele Mirri
L’articolo A.2.3 della Norma CEI 62305-2 recita:
A.2.3 Ubicazione relativa della struttura
L’ubicazione relativa di una struttura dipende dagli oggetti circostanti e dalla topografia della zona ed è tenuta in conto mediante il coefficiente di posizione CD (Tab. A.1). Una più precisa valutazione dell’influenza dovuta agli oggetti circostanti può essere ottenuta considerando l’altezza relativa della struttura rispetto agli oggetti circostanti o al suolo entro una distanza dalla struttura stessa pari a 3 x H ed assumendo CD = 1.
Logicamente applicando quanto sopra il coefficiente di posizione CD deve essere determinato considerando gli oggetti circostanti compresi nell’area a distanza 3 volte l’altezza della struttura in esame.
Non a caso il coefficiente Cd si riferisce all’area di raccolta della struttura AD così come definita nell’art. A.2.1. della medesima norma.
Ai fini del calcolo la condizione da lei riferita è considerata dal coefficiente CE Coefficiente ambientale che appunto considera la presenza o meno di oggetti più o meno alte nell’intorno della struttura in esame.