Si sente dire in giro che la portata dei cavi CPR (in ampere) deve essere declassata del 20%. Corrisponde a verità? Se sì, quali norme lo indicano?
Pierdomenico Guerra
La “voce che circola” deriva dalla lettura della Guida CEI 20-40/1-1;V1 – “Allegato nazionale alla Norma CEI EN 50565-1 Cavi elettrici – Guida all’uso dei cavi con tensione nominale non superiore a 450/750 V (U0/U) Parte 1: Criteri generali“.
Anzi, a dire il vero deriva dalla lettura del relativo progetto C.1213, in inchiesta pubblica nel periodo “caldo” dei cavi CPR (luglio 2017), che al paragrafo A.5.3 portate di corrente dei cavi, dice:
In casi d’installazione in ambienti a maggior rischio in caso d’incendio, i valori delle portate dei cavi H07V-K e FS17-450/750V devono essere moltiplicati per 0,8. Analoga riduzione deve essere fatta per i cavi FG17-450/750V.
In ogni caso la “decurtazione del 20%” contrasta con quanto previsto dalla Norma CEI 64-8, e la Norma prevale certamente sulla Guida.
Ha risposto per NT24
Calogero Turturici