Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del lontano 4 aprile 2011 è stato pubblicato il Regolamento UE N. 305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio, il cosiddetto “Regolamento Prodotti da Costruzione“, meglio noto come “Regolamento CPR” (UE 305/2011).
Lo scopo del Regolamento è quello di garantire la libera circolazione dei prodotti da costruzione nell’Unione Europea definendo le prestazioni e le caratteristiche essenziali dei prodotti utilizzati negli edifici (“destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere di costruzione o in parte di esse e la cui prestazione incide sulla prestazione delle opere di costruzione rispetto ai requisiti di base delle opere stesse“). Il documento interessa il nostro settore per i cavi, che sono inclusi nell’area di prodotto n. 31 nell’allegato IV del CPR.
A partire dal primo luglio i cavi immessi sul mercato e destinati ad essere installati permanentemente all’interno degli edifici, in quanto “prodotti da costruzione”, dovranno essere conformi al regolamento CPR. Una doverosa premessa: le prestazioni elettriche e meccaniche non subiscono variazioni, anche se le dimensioni degli unipolari con guaina di piccola sezione hanno dimensioni leggermente maggiori rispetto ai vecchi cavi.
.
Un “cavo CPR”
La classificazione di un cavo CPR riguarda la sua reazione e la sua resistenza all’incendio. Un nuovo cavo deve rispondere a requisiti più stringenti rispetto al passato e sostenere quindi prove più gravose rispetto ai cavi tradizionali. A tal proposito sono stati introdotti i seguenti 5 parametri principali:
FIGRA – Fire Growth Rate Index – Indice di crescita del fuoco (W/s);
FS – Flame Spread – Estensione di propagazione della fiamma per cavi in fascio (m);
H – Height – Altezza di bruciatura di un cavo singolo sottoposto alla fiamma (mm);
HRR – Heat Release Rate – Tasso di rilascio temico – picco (kW);
THR – Total Heat Release – Quantità di calore rilasciato per 1200 s (MJ).
In base alle prestazioni in esito alle cinque prove la norma UNI EN 13501-6 “Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione – Parte 6: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco sui cavi elettrici“, classifica i cavi in 7 classi, da Aca (prestazione migliore) a Fca (prestazione peggiore). Ogni classe prevede soglie minime per il rilascio di calore e la propagazione della fiamma. Il pedice “ca” indica solo che stiamo parlando di cavi.
In aggiunta ai parametri principali, la norma stabilisca anche una serie di parametri addizionali:
s – Smoke – Produzione di fumo (totale prodotto e velocità di produzione) e opacità (% di luce che filtra);
d – Droplets – Gocciolamento di particelle infiammate;
a – Acidity – Acidità e conduttività dei fumi prodotti.
Ecco un esempio di classificazione:
Il cavo con la classificazione in figura sopra ha le seguenti caratteristiche:
Propagazione incendio: Cca ( Lunghezza di propagazione della fiamma: FS < 2,0 m, Valore del picco del calore rilasciato: Picco HRR ≤ 60 kW; Altezza di bruciatura: H < 425 mm; Quantità totale di calore rilasciato: THR1200 ≤ 30 MJ; Tasso di incremento dell’incendio: FIGRA ≤ 300 W/s);
Fumi: s1b ( Quantità totale di fumo emesso: TSP1200 ≤ 50 m; Valore del picco del fumo emesso: picco SPR ≤ 0,25 m /s; Trasmittanza ≥ 60 % <80 %);
Gocce: d1 (Assenza di gocce/particelle ardenti persistenti oltre i 10 s entro 1200 s);
Acidità: a1 (Acidità Ph > 4,3 e conduttività minore di 2,5 µS / mm).
Si segnalano le seguenti norme relative alle prove:
EN 50399 Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio – Misura dell’emissione di calore e produzione di fumi sui cavi durante la prova di sviluppo di fiamma – Apparecchiatura di prova, procedure e risultati.EN 60332-1-2 Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni d’incendio – Parte 1-2: Prova per la propagazione verticale della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato – Procedura per la fiamma di 1 kW premiscelata.
EN 60754-2 Prova sui gas emessi durante la combustione di materiali prelevati dai cavi – Parte 2: Determinazione dell’acidità (mediante la misura del pH) e della conduttività.
EN 61034-2 Misura della densità del fumo emesso dai cavi che bruciano in condizioni definite – Parte 2: Procedura di prova e prescrizioni.
La nuova tabella CEI UNEL 35016 normalizza solo 4 classi di reazione al fuoco (Eca; Cca – s3, d1, a3; Cca – s1b, d1, a1; B2ca – s1a, d1, a1), e definisce i luoghi di applicazione dei cavi in correlazione con le classi di reazione al fuoco.
I cavi Eca in sostanza corrispondono ai vecchi cavi non propaganti la fiamma e possono essere installati in ambienti ordinari ovvero dove non esiste rischio di incendio e pericolo per persone e/o cose.
I cavi Cca – s3, d1, a3 corrispondono ai vecchi cavi non propaganti l’incendio e devono essere installati negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per struttura combustibile o carico di incendio.
I cavi Cca – s1b, d1, a1 e B2ca – s1a, d1, a1 corrispondono più o meno ai vecchi LS0H. Devono essere impiegati rispettivamente per luoghi a maggior rischio in caso di incendio per densità di affollamento (locali di pubblico spettacolo, hotel, ospedali, centri commerciali, musei ecc) e per ambienti in cui il rischio incendio è particolarmente elevato (Aerostazioni, stazioni ferroviarie, stazioni marittime, metropolitane in tutto o parti sotterranee, Gallerie stradali di lunghezza superiore a 500 m e ferroviarie superiori a 1000 m).
[N.d.R. In alcuni casi la norma CEI 64-8 consente anche l’installazione di cavi Eca in alcune tipologie di ambienti a maggior rischio in caso di incendio ma ad alcune condizioni che analizzeremo in un altro approfondimento]
.
Le nuove sigle di designazione
Per soddisfare i requisiti imposti dal regolamento CPR sono state ovviamente introdotte nuove mescole. Di conseguenza dovremo abituarci a nuove sigle di designazione:
Alcuni esempi di nuove sigle di designazione:
Eca: N07V-K
Cca – s3, d1, a3: FG16(0)R16 – FS17
Cca – s1b, d1, a1: FG16(o)M16 – FG17
B2ca – s1a, d1, a1: FG18(0)M16, FG18(0)M18
.
Marcatura dei cavi CPR
Tutti i cavi, così come previsto dalla norma armonizzata EN 50575, devono obbligatoriamente essere marcati con:
– identificazione di origine composta dal nome del produttore o del suo marchio di fabbrica o (se protetto legalmente) dal numero distintivo;
– descrizione del prodotto o sigla di designazione;
– la classe di reazione al fuoco.
Inoltre i cavi possono anche essere marcati con i seguenti elementi:
– informazione richiesta da altre norme relative al prodotto;
– anno di produzione;
– marchi di certificazione volontaria ad esempio il marchio di qualità IMQ EFP;
– informazioni aggiuntive a discrezione del produttore, sempre che non siano in conflitto né confondano le altre marcature obbligatorie.
Inoltre all’atto dell’immissione di ogni prodotto da costruzione sul mercato, il fabbricante deve redigere una Dichiarazione di Prestazione (DoP – dall’inglese Declaration of Performance) qualunque sia il livello di prestazione dichiarata con tutte le informazioni previste dall’Allegato III del Regolamento CPR ovvero l’identificazione del fabbricante e del prodotto, l’uso destinato, le prestazioni del cavo in relazione alle sue caratteristiche essenziali (AVCP, prestazioni dichiarate e relative norme), il numero identificativo dell’Organismo Notificato, la data, il timbro e la firma del produttore.
…Continua nella seconda parte “Cavi CPR e Norma CEI 64-8“… a breve!