Molto spesso, nel mio caso nelle chiamate di marketing telefonico per la fornitura di energia, si sente parlare delle fasce orarie F1 F2 e F3. Mi sembra che i venditori modifichino o alterino arbitrariamente gli orari dichiarati per vendere il loro prodotto, dicendo che in base alle mie abitudini il loro contratto mi fa risparmiare. Mi sembra ci sia confusione. Chiedo: esiste un riferimento di legge che regola la fasce orarie? Perchè sono state introdotte? Il mio elettricista non mi ha saputo rispondere, e mi ha consigliato di chiedere a voi. Grazie!
Fabiana Luperi via form
Il riferimento in Italia per le “questioni” in materia di fornitura dell’energia è l’AEEG, Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (www.autorita.energia.it). Le risposte alle Sue domande si trovano già nella sezione delle domande ricorrenti:
Perchè sono state introdotte le fasce F1 F2 ed F3?
La domanda di energia elettrica non è uguale in ogni ora del giorno e quando è più alta devono essere chiamati in produzione anche gli impianti più costosi. Le ore in cui questo succede sono le cosiddette ore di punta. Produrre energia durante le ore di punta costa quindi in media di più. L’articolazione per fascia dei corrispettivi di vendita consente di:
. trasferire al cliente questo maggior costo, dando quindi il corretto segnale di prezzo, ovvero fargli percepire il costo dell’energia consumata ed incentivarlo, se possibile, a consumare quando l’energia elettrica è meno cara;
. evitare che il cliente che utilizza l’energia (e quindi contribuisce alla domanda) nelle ore non di punta finisca per pagare anche parte del costo sostenuto per servire il cliente che utilizza l’energia nelle ore di diurne o di punta. Analogamente i costi di produzione dell’energia variano a seconda dei mesi.Quali sono le fasce orarie?
F1 sono le ore di punta: 8 – 19.00 dei giorni dal lunedì al venerdì
F2 sono le ore intermedie: 7-8 e 19-23 dei giorni lunedì-venerdì; 7-23 del sabato
F3 sono le ore fuori punta: 00-7 e 23-24 dei giorni lunedì-sabato tutte le ore per domenica e festivi
Può approfondire sul sito dell’AEEG: QUI