Sono circa 700 mila gli ascensori installati in Italia prima del 1999 e non dotati delle moderne tecnologie che garantiscono un livello di sicurezza minimo secondo gli standard europei. Sono impianti che effettuano quotidianamente quasi 100milioni di corse. Sono dati diffusi oggi da AssoAscensori e Anacam per spiegare l’urgente necessità per l’Italia di recepire la raccomandazione europea, già attuata in molti Paesi europei ma purtroppo non ancora in Italia, che impone per gli ascensori in funzione prima del 1999 l’adeguamento a standard minimi di sicurezza, contestualmente al recepimento nazionale della cosiddetta Nuova Direttiva Ascensori (2014/33/UE), entro il 19 aprile prossimo.
Il parco ascensori in funzione nel nostro Paese è il più vasto e tra i più vecchi in Europa: circa il 40% degli impianti in funzione ha più di 30 anni e oltre il 60% non è dotato di tecnologie moderne capaci di garantire un livello assoluto di sicurezza agli utenti. Si pensi ad esempio ai sistemi di chiamata d’emergenza, ai sistemi di chiusura delle porta automatiche, al livellamento tra piano e cabina di ascensore.
Stime indicano che sono proprio gli impianti elevatori più vecchi e non rispondenti allo stato dell’arte a causare il maggior numero di incidenti: tra il 2010 e il 2015 si sono verificati 24 infortuni mortali e numerosi infortuni anche gravi che hanno coinvolto gli utenti nell’utilizzo di quello che ad oggi rappresenta il mezzo di trasporto più utilizzato al mondo, con un impatto non noto al pubblico ma sicuramente alle assicurazioni e alle istituzioni pubbliche.
Le conseguenze di malfunzionamento di impianti non adeguati agli standard internazionali hanno un impatto anche su costi sociali e di welfare derivanti dalla cura degli infortuni scaturiti da norme di sicurezza obsolete. La mancanza di ammodernamento degli ascensori con oltre 30 anni di attività, inoltre, rende spesso questo mezzo di trasporto una ulteriore barriera architettonica per le persone con disabilità.
“L’Italia è il fanalino di coda nel recepire importanti norme sulla sicurezza che impattano non solo sulla vita degli italiani, ma anche sui conti pubblici” – ha dichiarato il presidente di AssoAscensori e Vice Presidente di ELA (Associazione Europea degli Ascensori) Roberto Zappa – E’ urgente che il Governo faccia di tutto per permettere al Paese di allinearsi agli standard europei, proseguendo nel percorso di ammodernamento senza badare a inutili strumentalizzazioni. La sicurezza è sempre un investimento”
“Si tratta solo di quegli impianti che negli ultimi anni non hanno subito alcun lavoro di manutenzione, a cui comunque anche solo per usura, sarebbero a breve sottoposti” ha dichiarato il Presidente ANACAM (Associazione nazionale imprese di costruzione e manutenzione ascensori) Michele Mazzarda. “Il provvedimento in discussione ha un raggio di attuazione di 4-6 anni quindi non impatta in maniera pesante. Inoltre le spese sono detraibili in virtù del bonus per le riqualificazioni e le ristrutturazioni edilizie. E’ impensabile che con le nuove tecnologie oggi a disposizione un anziano oggi debba inciampare sul gradino dell’ascensore e farsi male o che chi resta intrappolato non sia immediatamente in collegamento con una postazione di soccorso”.