Aggiornamento 20/05: a seguito delle numerose note inviate nella fase di inchiesta pubblica, sembra che il CT competente abbia deciso di eliminare la nuova illustrazione dal corpo normativo.
E’ attualmente in inchiesta pubblica il progetto di norma CEI C.1154, che diventerà la Variante V2 alla settima edizione della Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua” pubblicata nel 2012. Il progetto di variante contiene la nuova Sezione 710 (locali ad uso medico). In questo articolo approfondiamo alcuni aspetti legati alla nuova zona paziente nel caso di ambiente libero da ostacoli, per rispondere ad alcuni quesiti giunti in redazione.
La definizione di “Zona paziente” non cambia (pur essendo passata da art. 710.2.8 a 710.2.9, cedendo il posto alla definizione di sistema elettromedicale): “Qualsiasi volume in cui un paziente con parti applicate può venire in contatto intenzionale, o non intenzionale, con altri apparecchi elettromedicali o sistemi elettromedicali o con masse estranee o con altre persone in contatto con tali elementi“, ma fa riferimento ad una nuova “figura 1”. Modificata come segue:
Figura 1 – La zona paziente così come indicata nel documento in inchiesta pubblica.
Il limite di estensione della zona paziente in altezza non è più fissato in 2,5 metri. Questo comporterà la necessità di collegare al nodo equipotenziale, nel caso di tavoli mobili, le masse sul soffitto (ad esempio le lampade)? In teoria si, ma la figura proposta nel documento in inchiesta pubblica può trarre in inganno. Il disegno non è in scala (il paziente è alto 3 metri, il tavolo quasi 4). In realtà capiterà davvero poco spesso di dover collegare le masse delle lampade sul soffitto al nodo. I tavoli operatori hanno un’altezza variabile da 80 a 110 cm e non si muovono quasi mai e i soffitti sono almeno a 2,70 m da terra.
Figura 2 – A sinistra la vecchia zona paziente, a destra quella nuova (in scala).
Figura 3 – Nessuna novità per la zona paziente in pianta.