Come abbiamo già ricordato nell’articolo “Rischio fulmini: è obbligatorio aggiornare la valutazione?“, e come si legge nella sezione dedicata alla valutazione dei rischi del sito dell’INAIL, nei luoghi di lavoro “la valutazione del rischio fulminazione, eseguita con la versione precedente delle norme CEI, va rivalutata come richiesto dal Decreto legislativo 81/2008 e s.m.i. (artt. 17 e 84), essendo in vigore dal primo marzo 2013 la nuova norma CEI EN 62305-2“.
Infatti, per gli edifici esistenti, nei quali la valutazione era stata effettuata secondo le norme precedenti, “il datore di lavoro dovrà compiere nuovamente la valutazione in conformità alla norma CEI EN 62305 – 2 e se necessario dovrà individuare e realizzare le misure di protezione necessarie a ridurre il rischio a valori non superiori a quello ritenuto tollerabile dalla norma”. Ma come abbiamo visto, i lettori di NT24 lo sapevano già.
L’INAIL ha recentemente pubblicato una corposa guida alla valutazione del rischio dovuto alle scariche atmosferiche. 80 pagine di approfondimento sulla serie di Norme CEI EN 62305, completo di esempi operativi.
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Dall’INAIL “guida alla valutazione del rischio dovuto alle scariche atmosferiche”
Ecco l’indice del documento:
LA CORRENTE DI FULMINE
1.1 I FULMINI
1.2 SCARICHE ATMOSFERICHE E PROPAGAZIONE DELLA CORRENTE DI FULMINE
1.3 AMPIEZZA DELLA CORRENTE DI FULMINE (I)
1.4 PARAMETRI DELLA CORRENTE DI FULMINE
1.5 PERICOLO FULMINI
LO STATO DELLA NORMATIVA PER GLI IMPIANTI DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
2.1 NORME PER L’INSTALLAZIONE
2.2 NORME DI PRODOTTO
LA METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
3.1 NECESSITÀ DELL’IMPIANTO LPS (LIGHTNING PROTECTION SYSTEM)
3.2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO E SCELTA DEI COMPONENTI DI PROTEZIONE
3.3 LA NORMA CEI EN 62305-2 (SECONDA EDIZIONE)
3.4 DEFINIZIONE DEI TERMINI, DELLE DEFINIZIONI, DEI SIMBOLI E DELLE ABBREVIAZIONI
3.5 SORGENTI DI DANNO
3.6 TIPO DI DANNO
3.7 TIPO DI PERDITA
3.8 RISCHIO E SUE COMPONENTI
3.9 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE A FULMINAZIONE DIRETTA DELLA STRUTTURA 26
3.10 COMPONENTE DI RISCHIO DOVUTE A FULMINAZIONE IN PROSSIMITÀ DELLA STRUTTURA
3.11 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE A FULMINAZIONE DIRETTA DI UNA LINEA CONNESSA ALLA STRUTTURA
3.12 COMPONENTE DI RISCHIO DOVUTE A FULMINAZIONE IN PROSSIMITÀ DI UNA LINEA CONNESSA ALLA STRUTTURA
3.13 COMPOSIZIONE DELLE DIVERSE COMPONENTI DI RISCHIO
LA GESTIONE DEL RISCHIO
4.1 APPROCCIO VALUTATIVO
4.2 STRUTTURA DA CONSIDERARE PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
4.3 RISCHIO TOLLERABILE RT
4.4 PROCEDURA PER VALUTARE LA NECESSITÀ DELLA PROTEZIONE
4.5 MISURE DI PROTEZIONE
4.6 LE COMPONENTI DI RISCHIO
4.7 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE AL FULMINE SULLA STRUTTURA (S1)
4.8 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE AL FULMINE IN PROSSIMITÀ DELLA STRUTTURA (S2)
4.9 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE A FULMINI SU UNA LINEA CONNESSA ALLA STRUTTURA (S3)
4.10 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE A FULMINI IN PROSSIMITÀ DI UNA LINEA CONNESSA ALLA STRUTTURA (S4)
4.11 PROBABILITÀ DI DANNO
4.12 VALORI DI DANNO
4.13 PERICOLO DI ESPLOSIONE
4.14 SINTESI DELLE COMPONENTI DI RISCHIO PER UNA STRUTTURA
4.15 SUDDIVISIONE DI UNA STRUTTURA IN ZONE ZS
4.16 SUDDIVISIONE DI UNA LINEA IN SEZIONI SL
4.17 DETERMINAZIONE DELLE COMPONENTI DI RISCHIO IN UNA STRUTTURA SUDDIVISA IN ZONE ZS
4.18 STRUTTURA CON ZONA SINGOLA
4.19 STRUTTURA MULTIZONA
4.20 ANALISI COSTI/BENEFICI PER LE PERDITE ECONOMICHE (L4)
CENNI SUGLI IMPIANTI DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
5.1 SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI (LPS)
5.2 SPD (SURGE PROTECTIVE DEVICE)
5.3 MISURE PER LA PROTEZIONE DEGLI IMPIANTI INTERNI CONTRO GLI EFFETTI DEL LEMP (SPM)
5.4 VERIFICHE DEI SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO: EDIFICI ADIBITI AD UFFICI E LABORATORI
ES.1 DATI GENERALI
ES.2 COMPLESSO A
ES.3 DEFINIZIONE DELLE ZONE NEL COMPLESSO A
ES.4 CALCOLO DELLE QUANTITÀ NEL COMPLESSO A
ES.5 VALUTAZIONE DEL RISCHIO – COMPLESSO A: NECESSITÀ O MENO DELLA PROTEZIONE
ES.6 SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE PER IL COMPLESSO A
ES.7 COMPLESSO B
ES.8 DEFINIZIONE DELLE ZONE NEL COMPLESSO B
ES.9 CALCOLO DELLE QUANTITÀ NEL COMPLESSO B
ES.10 VALUTAZIONE DEL RISCHIO – COMPLESSO B: NECESSITÀ O MENO DELLA PROTEZIONE