Pubblichiamo il comunicato stampa giunto in redazione dal CIRN (Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare):
“Il Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare (Cirn) nel comunicato diramato lo scorso martedì 19 febbraio 2013 aveva espresso l’auspicio che dalle urne, qualunque fosse stato il risultato, potesse scaturire un interlocutore valido con cui intavolare un dialogo sulle problematiche energetiche e riaprire il discorso sulla ripartenza del nucleare, peraltro divenuto per contrappasso possibile ed agevole in quanto il referendum del giugno 2011, nell’abrogare l’abrogazione, ha anche cancellato tutte le pastoie burocratiche introdotte con la trasformazione in norme delle sentenze interpretative della Corte Costituzionale in tema di riformato Titolo V della Costituzione. Il problema politico rimane, ma non esiste alcun impedimento giuridico, anzi sotto questo profilo il risultato referendario ha bocciato la fermata del piano di ripartenza dell’opzione nucleare.
«Non ci si deve a tal punto meravigliare – afferma l’ingegnere Giorgio Prinzi, Segretario del Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare – se, con un elettorato tanto superficiale e così poco riflessivo, dalle recenti consultazioni politiche sia scaturita una consequenziale situazione di stallo e di ingovernabilità, alle quali le componenti più razionali del Paese devono tentare di trovare una via di uscita».
Da queste considerazioni nasce un appello che il Cirn lancia agli altri omologhi sodalizi impegnati a sostegno del rilancio dell’opzione nucleare, operando ciascuno nell’ambito delle principali coalizioni politiche nelle quali loro qualificati esponenti si riconoscono e, in taluni casi, militano. Nell’ambito del Cirn è prevalente l’orientamento di Centrodestra, sia pure senza alcuna collocazione formale del Comitato che non ha connotazioni in tal senso e dialoga con tutte le forze politiche che siano disponibili a farlo.
Nella recente tornata elettorale, ad esempio, l’ingegnere Giampiero Borrielli, Referente per la Sardegna del Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare, è stato candidato al Senato https://www.grandesudmpasardegna.it/progetti/giampiero-borrielli nelle liste del Movimento per le Autonomie.
Dagli interventi pubblici su internet prendiamo atto che autorevoli esponenti di sodalizi omologhi a sostegno dell’opzione nucleare sono apertamente impegnati nell’area di Centrosinistra, principalmente nell’ambito del Partito Democratico. L’appello che il Cirn lancia in questo momento che si caratterizza per il rischio di ingovernabilità del Paese è quello di unire gli sforzi, noi ingegneri e fisici di settore, in modo da farci promotori nell’ambito delle principali coalizioni di alcuni temi aggreganti di grande impatto e fondamentali per l’economia del Paese, quali ad esempio quelli della politica energetica e della ripartenza del nucleare su cui non esistono tra di noi differenze di vedute e di impegno indipendentemente dalle personali opinioni e orientamenti politici e di schieramento.
«Forse si dovrà tornare a votare in tempi non lunghi – osserva l’ingegnere Giorgio Prinzi – ma se come si profila le maggiori coalizioni tenteranno almeno un accordo di minima su punti essenziali, quali una nuova legge elettorale che non produca, come l’attuale con il “porcellum” dei suoi meccanismi, due differenti e non conciliabili parlamenti, sarebbe opportuno che tra le priorità vi fosse anche quella di un chilowattora competitivo, ottenibile solo con il rilancio del nucleare e la pronta estirpazione di quel cancro dalla molte metastasi che sono le fonti da intemperie».
Il Cirn auspica che almeno persone aduse a confrontarsi in concreto ed in termini numeri sappiano trovare unità di intenti e di sforzo comune, su un tema e su un impegno che considerano prioritario e vitale per il Paese. Questo il senso dell’appello che il Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare lancia all’indomani del recente voto”.