Gli investimenti nel mondo sulla produzione di energia da fonti rinnovabili solo crollati nel 2012, fino al -11% su base annua. Tra le cause le incertezze normative e i cambiamenti politici in grandi mercati come gli Stati Uniti, India, Spagna e Italia.
L’analisi, condotta da Bloomberg New Energy Finance, mostra che nel complesso gli investimenti globali nel 2012 ammontano a 202 miliardi di euro, in ribasso rispetto ai 227 miliardi di euro investiti nel 2011.
Il totale degli investimenti nel 2012 è stato comunque il secondo più alto in assoluto, cinque volte superiore a quello del 2004.
Primo posto alla Cina, seconda lo scorso anno dopo gli Stati Uniti, con investimenti nel 2012 in salita del 20% fino al record di 51 miliardi di euro, grazie soprattutto alle tecnologie solari.
Altri Paesi in crescita sono il Sud Africa (4,2 miliardi di euro) e il Giappone, dove i generosi incentivi approvati dopo il disastro nucleare di Fukushima hanno portato a un aumento del 75% per un valore di 12,3 miliardi di euro.
Male l’Italia, uno dei mercati con il trend peggiore, dove gli investimenti in rinnovabili (penalizzati anche dal clima di incertezza generato dal passaggio da quarto a quinto conto energia) sono calati del 51% scendendo a poco più di 11 miliardi di euro.
Il protagonista è come al solito il settore solare con 107 miliardi di euro (-9% sul 2011). L’eolico, secondo con 59 miliardi di euro, cala del 13%. Molto male biomasse e geotermia. Unico settore in controtendenza gli impianti “Mini-Idro”, cresciuti del 17%.