Dal 1° gennaio le bollette dell’energia elettrica sono scesi dell’1,4% mentre per il gas sono aumentati dell’1,7%.
Secondo quanto stabilito dall’Autorità per l’energia, per le famiglie e i piccoli consumatori serviti in tutela, la spesa del gas aumenterà di 22 euro mentre per l’energia elettrica il risparmio sarà di 7 euro su base annua.
Sulla diminuzione dell’1,4% dell’energia elettrica hanno inciso la riduzione del 3,6% della componente energia (produzione, dispacciamento e commercializzazione) per effetto dei significativi ribassi del prezzo nel mercato all’ingrosso, a partire dallo scorso mese di ottobre.
Tale riduzione è stata in parte controbilanciata da un aumento dello 0,5% per l’aggiornamento delle tariffe di rete e da un incremento dell’1,7% per l’adeguamento degli oneri generali e, in particolare, della componente “A3” a copertura degli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate, come in gran parte già preventivato fin dallo scorso trimestre.
Gli adeguamenti tengono anche conto degli effetti, in termini di minori gettito atteso, della prevista attivazione delle agevolazioni a favore delle popolazioni colpite dal terremoto dello scorso mese di maggio in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Per il gas, sull’incremento dell’1,7% hanno inciso l’aumento dell’1,4% per l’aggiornamento delle tariffe di distribuzione, misura, trasporto e stoccaggio e l’ incremento dello 0,5% circa per l’aggiornamento degli oneri generali.
Tali incrementi sono stati in parte controbilanciati dalla riduzione pari allo 0,2% circa per l’aggiornamento della materia prima, che è diminuita rispetto al quarto trimestre 2012 come riflesso degli andamenti pregressi delle quotazioni dei prodotti petroliferi sui mercati internazionali. Ulteriori diminuzioni potranno essere conseguite con la riforma della componente materia prima gas, rispetto alla quale l’Autorità ha già messo in consultazione i propri orientamenti.
In generale, per entrambi i settori dell’energia elettrica e del gas si evidenziano i benefici derivanti dal calo dei prezzi sui mercati all’ingrosso e dall’avvio del mercato del bilanciamento di merito economico introdotto dall’Autorità. Inoltre, la perdurante debolezza della domanda di energia a causa della crisi economica, induce effetti tendenziali divergenti: da un lato il contenimento o riduzione dei prezzi della “materia prima”, dall’altro aumenta il valore unitario delle componenti a copertura dei costi fissi infrastrutturali. In particolare, nel settore gas che sta risentendo della notevole contrazione dei consumi registrata negli ultimi anni anche in relazione all’andamento climatico, produce anche un incremento delle tariffe di distribuzione su base annua.
Infatti, i costi delle infrastrutture sono, per loro natura, sostanzialmente fissi, ossia non dipendenti dalla quantità di gas o elettricità trasportata: in periodi con forte riduzione della domanda, dunque, per garantire la copertura di questi costi fissi, ogni kilowattora o metro cubo di gas consumato deve essere caricato di una quota proporzionalmente superiore.
D’altra parte, l’adeguatezza delle infrastrutture resta un obiettivo primario per la sicurezza del sistema e per lo sviluppo della concorrenza.
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