Il documento pubblicato dal Gestore dei Servizi Elettrici a cura dell’Ufficio Statistiche, fornisce un quadro di riferimento delle principali caratteristiche degli impianti alimentati da biomasse e rifiuti in esercizio in Italia a fine 2008 e della loro diffusione sul territorio nazionale.
Le biomasse ed i rifiuti sono stati analizzati secondo la classificazione: solidi, biogas e bioliquidi. In base a quanto stabilito dagli accordi statistici Eurostat la produzione da rifiuti solidi urbani biodegradabili è stata stimata pari al 50% dell’intera produzione da rifiuti solidi urbani. Si evidenzia, inoltre, che nel computo della potenza, sono stati esclusi gli impianti che utilizzano prevalentemente combustibili tradizionali, la cui produzione, tuttavia, ha concorso alla determinazione della produzione totale di biomasse e rifiuti. Con alcuni indicatori statistici e mediante l’ausilio di mappe, si è determinata la ripartizione percentuale della potenza installata e della produzione degli impianti, sia per regione che per provincia italiana. I dati di base provengono da fonte Terna. È stata inserita inoltre una tabella contenente i valori del potere calorifico di differenti combustibili, compresi quelli utilizzati dagli impianti oggetto dell’analisi, per consentire un rapido confronto.
I dati in sintesi
Nell’Italia settentrionale le più alte quote di produzione realizzata sono da attribuire alla Lombardia edall’Emilia Romagna, con, rispettivamente, il 22,9% ed il 14,9%. In Italia centrale il Lazio con il 4,6% mostra il valore più elevato.
Tra le regioni meridionali si distinguono la Puglia e la Calabria, con quote di produzione, rispettivamente, del 13,4% e del 13,2%.
Riguardo alle isole, la Sardegna si attesta sul 3,0%, mentre la Sicilia presenta un valore pari all’1,3%.
Nel confronto, infine, con i Paesi dell’UE 15, in termini d’incidenza della produzione da biomasse e rifiuti sul totale della produzione da fonte rinnovabile, a fine 2008, l’Italia si colloca in una buona posizione precedendo Francia e Spagna.