E’ stata pubblicata il 5 giugno, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva 2009/28/CE del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE.
Gli Stati membri dovranno mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva entro il 5 dicembre 2010.
La direttiva stabilisce un quadro comune per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili e fissa gli obiettivi nazionali obbligatori per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e per la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti.
La direttiva 2009/28/CE stabilisce le norme relative ai trasferimenti statistici tra gli Stati membri, ai progetti comuni tra gli Stati membri e con i paesi terzi, alle garanzie di origine, alle procedure amministrative, all’informazione e alla formazione nonché all’accesso alla rete elettrica per l’energia da fonti rinnovabili. Fissa inoltre criteri di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi.
Entro il 31 dicembre 2011, e successivamente ogni due anni, ciascuno Stato membro dovrà presentare alla Commissione una relazione sui progressi realizzati nella promozione e nell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. La sesta relazione, da presentare entro il 31 dicembre 2021, sarà l’ultima relazione richiesta.
Obiettivi nazionali
Nell’Allegato I vengono riportati gli obiettivi nazionali generali per la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale di energia nel 2020 Per poter raggiungere gli obiettivi nazionali stabiliti, nella drettiva si sottolinea che la disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela dell’ambiente riconosce la necessità di mantenere meccanismi di sostegno nazionali per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili.
Ecco gli obiettivi nazionali generali previsti per ciascuno stato.
La prima percentuale è la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale di energia al 2005, la seconda è l’obiettivo per tale quota entro il 2020
Belgio 2,2 % – 13 %
Bulgaria 9,4 % – 16 %
Repubblica ceca 6,1 % – 13 %
Danimarca 17,0 % – 30 %
Germania 5,8 % – 18 %
Estonia 18,0 % – 25 %
Irlanda 3,1 % – 16 %
Grecia 6,9 % – 18 %
Spagna 8,7 % – 20 %
Francia 10,3 % – 23 %
Italia 5,2 % – 17 %
Cipro 2,9 % – 13 %
Lettonia 32,6 % – 40 %
Lituania 15,0 % – 23 %
Lussemburgo 0,9 % – 11 %
Ungheria 4,3 % – 13 %
Malta 0,0 % – 10 %
Paesi Bassi 2,4 % – 14 %
Austria 23,3 % – 34 %
Polonia 7,2 % – 15 %
Portogallo 20,5 % – 31 %
Romania 17,8 % – 24 %
Slovenia 16,0 % – 25 %
Repubblica slovacca 6,7 % – 14 %
Finlandia 28,5 % – 38 %
Svezia 39,8 % – 49 %
Regno Unito 1,3 % – 15 %