Con il termine “tubo” si intende un elemento di canalizzazione, in genere di sezione circolare (ma può essere anche quadra, rettangolare o di altro tipo), destinato al contenimento e alla protezione dei conduttori o dei cavi, nel quale gli stessi possono venir introdotti solamente per infilaggio, escludendo ogni tipo di inserimento laterale.
I tubi protettivi di tipo metallico, in materiale isolante o in materiale composto (ossia realizzati con materiali sia metallici sia isolanti), utilizzati nelle installazioni elettriche con tensione nominale sino a 1000 V c.a. e 1500 V c.c. e nei sistemi di telecomunicazione, sono oggetto della norma CEI 23-39.
La norma precisa le caratteristiche costruttive dei tubi, con le estremità filettabili o meno, e i relativi accessori, specificando le prove di tipo alle quali essi devono essere sottoposti per verificarne la rispondenza.
Le suddette caratteristiche riguardano la resistenza alle sollecitazioni meccaniche, la resistenza al calore ed alla fiamma, le proprietà elettriche, la resistenza alle influenze esterne. Le proprietà di resistenza al fuoco sono attualmente allo studio.
Criteri di installazione
La posa dei tubi può essere sottotraccia (incassata) oppure in vista; in ogni caso tubi ed accessori di collegamento (manicotti, raccordi, scatole, ecc.) devono essere tali da garantire, nelle fasi di montaggio ed esercizio, la necessaria resistenza meccanica (in particolare nei riguardi dello schiacciamento) e chimica.
La distanza tra le scatole o le cassette e il raggio di curvatura dei tubi (che comunque non deve essere inferiore a 6 volte il diametro del tubo stesso) devono essere adeguati, in modo da garantire l’agevole introduzione e sfilaggio dei cavi senza danneggiarne gli isolanti.
Sempre per agevolare l’infilaggio o la sostituzione dei cavi, negli ambienti ordinari, il diametro interno dei tubi deve essere pari almeno a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi che essi sono destinati a contenere, con un minimo di 16 mm del diametro esterno del tubo.
Negli ambienti speciali (ossia luoghi di pubblico spettacolo e quelli con pericolo di incendio) il diametro interno deve essere almeno 1,4 volte il diametro del cerchio circoscritto ai cavi.
Ad ogni brusca deviazione, resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, da ogni derivazione da linea principale a secondaria, e comunque in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con scatole di derivazione.
Qualora siano prevedibili futuri ampliamenti, è opportuno dimensionare con abbondanza i componenti delle canalizzazioni.
Impianto incassato
Normalmente i tubi di materiale termoplastico sono del tipo leggero, per i percorsi sotto intonaco a parete e a soffitto, e del tipo pesante (rigido e flessibile), se conformi alle norme CEI 23-8 e CEI 23-14, oppure di tipo medio, se conformi alle norme CEI 23-25 e CEI 23-39, per gli attraversamenti a pavimento.
I tubi di tipo leggero richiedono, tuttavia, l’adozione di particolari precauzioni per evitare il loro schiacciamento, soprattutto durante la fase di messa in opera, per cui spesso è preferibile utilizzare tubi protettivi di tipo medio.
Il tracciato dei tubi deve avere un andamento rettilineo orizzontale e verticale, per consentire l’individuazione delle condutture, in base alla posizione delle scatole di derivazione, e quindi evitare che possano essere danneggiate nell’esecuzione di fori nelle pareti.
A seconda del tipo di ambiente, è consigliabile quindi scegliere percorsi fuori dalle zone di possibili infissioni di chiodi (es. per fissaggio di mobili, suppellettili, quadri, ecc.).
Nei soffitti e nei pavimenti le condutture possono invece seguire il percorso che risulta più corto o più pratico.
Per incassare le condutture nelle murature vanno eseguite apposite scanalature. Questo lavoro è abitualmente di pertinenza dell’impresa edile, tuttavia l’installatore elettrico deve fornire le indicazioni dei percorsi e le dimensioni delle tracce.
In particolare per le scanalature in muri divisori interni di spessore inferiore a 10 cm va tenuto presente quanto segue (Disposizione delle tubazioni per locali di civile abitazione):
– non vanno eseguiti raccordi o curve, con la eccezione per quelli necessari per il raccordo con soffitti o con pavimenti;
– nel caso di pareti realizzate con mattoni a due alveoli se ne occupa uno solo di essi
(Tubo incassato sotto intonaco su parete perimetrale esterna);
– le dimensioni di ogni scanalatura vanno limitate a quelle necessarie per alloggiare un tubo protettivo (in genere di diametro sino a 20 mm), tenendo conto dello spazio richiesto per un agevole riempimento;
– le scanalature orizzontali non devono indebolire la parete; si consiglia di realizzare queste scanalature solo su una faccia della parete, scegliendo percorsi che riducano al minimo la loro lunghezza; è comunque preferibile che il loro sviluppo non superi il 60% della lunghezza della parete;
– è opportuno che le scanalature siano eseguite ad almeno 20 cm dall’intersezione di due pareti ed inoltre che la distanza tra due scanalature non sia inferiore a 1,50 m.
I tubi protettivi destinati ad essere annegati in strutture prefabbricate devono essere del tipo in grado di resistere senza danneggiarsi alle sollecitazioni meccaniche (ed alle temperature massime e minime) che possono verificarsi durante la predisposizione e la formazione della struttura stessa.
Sono considerati adatti i tubi protettivi pieghevoli autorinvenenti di materiale termoplastico non autoestinguente conformi alla Norma CEI 23-17.
Dopo la posa è necessario proteggere scatole e cassette contro la penetrazione di materiale estraneo che si produce durante la esecuzione di opere edili.
Per l’installazione dei tubi a pavimento, in presenza di soluzioni costruttive di tipo tradizionale, è necessario che il supporto del rivestimento del pavimento consenta l’alloggio delle condutture elettriche.
In genere si possono ritenere sufficienti 5 cm di sottofondo; se però si tiene conto delle esigenze degli altri impianti tecnici si richiedono circa 7-8 cm di sottofondo.
Per evitare danneggiamenti i tubi protettivi posati a pavimento vanno adeguatamente protetti immediatamente dopo la posa; è anche consigliabile che venga eseguito il sottofondo il più presto possibile.
Nelle soluzioni costruttive che impiegano elementi prefabbricati questa precauzione non è necessaria in quanto i tubi protettivi sono inseriti al momento dell’esecuzione dell’elemento o vengono collegati prima dell’esecuzione del getto.
I tubi protettivi dei montanti di collegamento tra gli organi di misura centralizzati (locale contatori) e gli impianti utilizzatori (singole unità abitative) e relative cassette di derivazione devono essere distinti per ogni montante.
Normalmente le tubazioni dei montanti elettrici ed ausiliario vengono alloggiate in opportuni cavedi mediamente di dimensioni 50 – 70 per 10 cm di profondità che si ricavano su pareti attestate su spazi comuni (corpo e pianerottoli scale) senza attraversamenti all’interno delle singole unità abitative.
Per la determinazione di cavedi, cunicoli e forometria di attraversamento è comunque necessario un preventivo consulto tra progettista strutturale e impiantista.
Le tubazioni dei montanti telefonici e quelle di discesa dell’impianto centralizzato TV si predispongono su cavedi separati.
Quando nei cavedi transitano anche tubi di altri impianti tecnici (idrico-sanitario, riscaldamento, antincendio) aventi maggiore resistenza meccanica, per evitare possibili danneggiamenti è opportuno installare le tubazioni elettriche per ultime.
Impianti a vista
Le tubazioni direttamente a vista costituite prevalentemente da tubi rigidi in barre si usano normalmente negli ambienti rustici e in quelli con pareti in calcestruzzo o mattoni pieni dove la posa ad incasso risulta difficoltosa: locali tecnici, scantinati, solai, alcuni ambienti di lavoro ecc.
In altri ambienti (uffici pubblici e privati, grandi magazzini, ristoranti, sale riunioni ecc.) si usa anche la soluzione mista con tubazioni verticali incassate e tubazioni orizzontali a vista ma nel controsoffitto.
In ogni caso nei tratti a vista i tubi sono fissati a parete mediante apposite graffette o clips che normalmente si sistemano a distanza di 1,5 m l’una dall’altra.
E’ preferibile che i tubi siano distribuiti su unico strato e per evitare accavallamenti nei tratti in curva si potranno predisporre opportune barre di allineamento. In alcuni ambienti particolarmente umidi o bagnati è opportuno distanziare i tubi dalle pareti mediante graffe distanziatrici per evitare eventuali condense sulla superficie dei tubi che peggiorerebbero lo stato dell’isolamento nel tempo.
I tubi protettivi dei cavi collocati in cunicoli che contemporaneamente ospitano altre canalizzazioni e quelli a pavimento devono essere disposti in modo da non essere soggetti a sgocciolamenti, condense, surriscaldamenti o schiacciamenti.
Nella posa in vista delle canalizzazioni un aspetto di particolare importanza è costituito dalle installazioni negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio.
Gli impianti elettrici nei luoghi di tipo B e C devono infatti essere realizzati con componenti che assicurano il grado di protezione minimo IP 4X (per i luoghi di tipo A non è prescritto alcun grado di protezione particolare e, quindi, si deve considerare, come per i luoghi ordinari, il grado di protezione minimo IP 2X).
Per realizzare tale livello di protezione sono disponibili sistemi di tubi rigidi con relativi raccordi ad innesto rapido che consentono la realizzazione di impianti elettrici in modo razionale ed a costi contenuti con un grado di protezione che può arrivare anche a IP 67 sulle giunzioni tra tubo/tubo, tubo/scatola, tubo rigido/tubo flessibile o guaina spiralata giudacavi per collegamenti bordo macchina.
Sono inoltre disponibili tubi protettivi che in caso di incendio garantiscono sia la non propagazione della fiamma, sia un limitato sviluppo di gas tossici e corrosivi e una scarsa emissione di fumi opachi (alogen free).
Tabella 1 – A completamento di queste considerazioni sui criteri di posa dei tubi protettivi, nella tabella 1 si forniscono indicazioni per la scelta del tipo di tubo in relazione all’ambiente di installazione.